L'immagine sbiadita di una città sbiadita dove, malgrado tutto, c'è ancora chi lotta per essere un'anima viva.

lunedì 20 luglio 2009

I giorni della memoria

A volerli vedere da un certo punto di vista, tutti i giorni del nostro calendario messi in fila uno dietro l'altro, prendono la forma di un lungo percorso punteggiato di lapidi.
Solo in questa settimana, il 19 luglio ci fa pensare a via d'Amelio. Il giorno seguente, alle strade bollenti , all'aria soffocante di Genova e a quella strana, breve estate del 2001.
Ma cosa avevano in comune Paolo Borsellino e Carlo Giuliani? Poco o niente.Esattamente come Peppino Impastato ed Aldo Moro, vissuti praticamente in campi avversi o comunque indifferenti l'uno all'altro e accomunati tuttavia nella morte e nel ricordo , non solo per esigenze di cronologia ma soprattutto per il bisogno di dare corpo ad una religione civile fondata sul bisogno di condividere la speranza di poter costruire un mondo diverso da questo.
E'una storia che comincia all'alba del dicannovesimo secolo, con Ugo Foscolo e i suoi Sepolcri. Senza scomodare gli antichi culti intorno alle tombe degli eroi, è proprio con il romanticismo che sedimenta infatti l'idea -nata negli anni delle grandi rivoluzioni -di ritrovare le radici della convivenza civile e della speranza non in cielo o nelle liturgie rivolte alla dea ragione, ma nel coltivare la memoria collettiva, incarnata in concretissime figure umane.
L'Italia ( ma anche l'Europa) del ventunesimo secolo ha un grandissimo bisogno di punti di riferimento di questo genere: assomigliamo sempre più al paese descritto da Bradbury nell'indimenticabile Farenheit 451. E forse siamo già pure peggio:il lo smarrimento generato dall'ideologia del denaro e del successo individuale è usato da coloro i quali l'hanno generato -paradossalmente- per rafforzarsi ulteriormente. Ci costruiscono così quotidianamente attorno un bozzolo di certezze e di memorie drogate entro il quale moriamo lentamente soffocati quasi senza avvedercene.
Percorriamo allora il nostro labirinto e leggiamo tutte le iscrizioni che lo segnano, dalle più grandi alle più piccole, ci accorgeremo magari che ci faranno trovare la forza per sfondarne il tetto e respirare.

sabato 4 luglio 2009

FABRIZIO DE ANDRÉ CON GLI OCCHI E LA VOCE DI CRISTIANO DE ANDRÉ



Un tour estivo nelle più importanti città italiane “De Andrè Canta De André”.

Quello che di Fabrizio De André si è ascoltato, riletto con gli occhi di un compagno di viaggio unico. Quello che di Fabrizio De André non si sa, raccontato dal suo erede reale e morale. Cristiano De André, polistrumentista, compositore, cantautore, scava nelle pieghe del repertorio di Faber e parte per un tour che è un viaggio meraviglioso fra le canzoni che hanno consegnato alla storia della musica e della letteratura italiana il nome di De André. Sono passati 10 anni dalla scomparsa di Fabrizio De André. Una decade che invece di offuscare il valore culturale e popolare del suo lavoro, ci riconsegna il cantautore genovese in tutto il suo splendore. Cristiano non è solo un figlio d’arte. Diplomato al conservatorio, sale sul palco al fianco di suo padre Fabrizio nel 1980 a 18 anni, e non scende più, proseguendo con successo anche nella sua carriera solista. Un compagno di un’avventura dal vivo che rivive in questo nuovo viaggio musicale. Un’anteprima a Musicultura, il 28 giugno, manifestazione che da sempre ha uno stretto rapporto con Cristiano e Fabrizio stesso, tra i primi firmatari del Comitato Artistico di Garanzia nella scelta dei finalisti, e che ha visto Cristiano ospite fin dalle prime edizioni. Una data speciale alla Reggia di Venaria (Torino) per il Venaria Real Music il 30 di giugno con una serata tributo al grande Faber. Dopo l’esibizione della All Stars Italian Jazz Band (Stefano di Battista, Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli), il concerto di Cristiano De Andrè. Il tour toccherà importanti e suggestive località italiane, da luglio a settembre (Roma il 29 luglio e Milano 14 settembre), per poi riprendere in autunno nei teatri. “De André canta De André” avrà un’anima rock ed una più acustica e intimista. Cristiano mostrerà tutta la sua abilità di musicista polistrumentista. Suona di tutto: dalla chitarra al bouzouki, dal violino al pianoforte e tastiere. Sarà accompagnato da quattro musicisti coordinati da Luciano Luisi, già arrangiatore di Zucchero e Ligabue. La regia dello spettacolo è curata da Pepi Morgia già regista di tutti gli spettacoli di Fabrizio. Il progetto è prodotto da Bruno Sconocchia e Michele Torpedine che ritornano a collaborare insieme dopo eventi storici come “Vanoni Paoli Insieme”, tour di Zucchero “Sugar” Fornaciari e Pooh. La tournèe è gestita dalla Ph.D., società che nasce 25 anni fa producendo proprio il tour legato all’album “Creuza de ma”, capolavoro di Fabrizio De André, continuando con i tour di “Le nuvole” (1991), “In teatro” (1993), “Anime Salve” (1997).

Questa la scaletta del concerto:


1. Mègu Megùn
2. ‘A cimma
3. Ho visto Nina volare
4. Don Raffaè
5. Cose che dimentico
6. Se ti tagliassero a pezzetti
7. Oceano
8. Smisurata preghiera
9. Verranno a chiederti del nostro amore
10. Medley: Andrea, La cattiva strada, Un giudice
11. Creuza de ma
12. Fiume Sand Creek
13. Tre madri
14. La canzone di Marinella
15. Quello che non ho
16. Amico fragile
17. Dietro la porta
18. Il pescatore
19. Zirichiltaggia
20. Amore che vieni amore che vai