L'immagine sbiadita di una città sbiadita dove, malgrado tutto, c'è ancora chi lotta per essere un'anima viva.

venerdì 23 ottobre 2009

Una querela in meno e più sicurezza

Ci sono persone delle quali non dubiterei mai. E c’è gente che considero poco credibile.
Le persone come Enrico Di Giacomo, photoreporter di Messina, autore dello scatto pubblicato martedì scorso su Il Fatto Quotidiano e minacciato di querela dal Presidente della Regione, rappresentano il meglio di cui Messina dispone, sia dal punto di vista professionale sia da quello umano. E’ preoccupante e disgustoso il comportamento di certi politici che, per il ruolo che ricoprono, provano a intimidire con menzogne chi, al contrario loro, agisce con onestà intellettuale. È altrettanto preoccupante che la foto sia stata pubblicata solo da un quotidiano nazionale e invece non ci sia traccia su quello cittadino e su quelli regionali.
Lo scatto che ritrae il Governatore, Raffaele Lombardo, e il Sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, sorridenti sulle macerie di Giampilieri, secondo il Presidente della Regione, sarebbe “frutto di un fotomontaggio”. Questa accusa è una calunnia altamente diffamante. Essendo Enrico, non solo un professionista, ma prima di tutto una persona onesta, non ha nulla da temere e infatti ha già annunciato che anticiperà i tempi: “Sarò io a consegnare all’Autorità giudiziaria, insieme alla querela per diffamazione per le affermazioni sul preteso fotomontaggio, il documento originale e chiederò espressamente che venga disposto l’accertamento tecnico sulla genuinità dell’immagine”. Chi lo conosce, anche poco come me, non ha il minimo dubbio a pensare che la Giustizia gli darà ragione.
Da qualche mese chi amministra preferisce ricorrere, in mancanza di progetti concreti e di fatti da dimostrare, al “mezzuccio” della querela in difesa dell’onore e di una presunta dignità violata. Chi amministra querela e non risponde ai cittadini. Querela e non dimostra il contrario di ciò che è stato detto. Insieme alla città si vuol far finire nel fango anche la libertà di stampa. L’onore di Messina si difende garantendo i diritti fondamentali degli uomini. Primi fra tutti, la sicurezza e il diritto ad essere informati. Diffama Messina chi non sa proteggerla e tutelarla, non chi denuncia l’incapacità degli amministratori.
Sei mesi fa, il Sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, ha annunciato la querela, notificata il mese scorso, al giornalista Antonello Caporale che aveva definito le città dello Stretto due cloache. Tre settimane fa è crollata la montagna di Giampilieri causando la morte di 36 persone. Basterebbe questo, in sede di giudizio, a dimostrare la validità della frase pronunciata dal giornalista di Repubblica, che chiedendo scusa ai cittadini, ha chiarito che non si riferiva a loro ma a chi li amministra.
Querelare è un modo vigliacco per aggirare il problema. Per sembrare forti, quando forti non si è. Per comunicare un senso di potenza che andrà in frantumi come le montagne di Giampilieri. Per alimentare la politica delle parole vuote a scapito dei fatti concreti.Buzzanca, convinto di vincere in Tribunale, pensa forse che, grazie alle querele, riuscirà a risanare le casse del Comune. Ignora il fatto che si spenderanno altri soldi inutilmente perché si tratta di cause perse in partenza. Così, senza esclusione di colpi, ha querelato anche il deputato Carmelo Briguglio, suo collega di partito, e tutti coloro “che – si legge nel comunicato – hanno contribuito a ledere l’immagine di Messina”. Dare un giudizio politico, come ha fatto, nei giorni scorsi, il vice capogruppo del Pdl alla Camera, Carmelo Briguglio, non significa offendere la città, significa richiamare alle responsabilità. Responsabilità a carico di “amministratori locali incapaci – ha affermato il deputato - di dare sicurezza alla popolazione negando piani di protezione civile efficaci, non approntando in passato piani di evacuazione la cui assenza ha certamente alimentato gli esiti devastanti”.
Se gli amministratori locali avessero carattere risponderebbero, alla foto e alle accuse, con la dialettica politica e con i fatti. Non saranno le querele e le carte a restituire dignità all’immagine di Messina.

8 commenti:

  1. Buzzanca sta inanellando una serie infinita di balordaggini.Dimostra di essere molto modesto politicamente e personalmente.Così come modesti sono i suoi amici di coalizione e i suoi "avversari" di opposizione.Ma non sono solitari in questa 'è la componente "intellettuale" che vive di favori. C'è l'informazione, quindi molti colleghi di Enrico Di Giacomo,che hanno il bavaglio incapsulato nei loro cervelli. Basterebbe ricordare,appunto,come molti giornalisti dello Stretto reagirono. Di questo schieramento si alimenta Buzzanca o un altro qualsiasi prodotto dei voti di scambio.
    Questo non vuole essere un commento pessimista ma un commento indignato.Come indignato sono di altri mille fatti che quotidianamente avvengono a Messina.Così come indignato sono che per queste primarie a Messina è stato innalzato un muro di silenzio nei confronti di Ignazio Marino.Così come indignati dovremmo essere per l'indecente scenario del dopo 1° ottobre con una protezione civile che ancora si trastulla e con un falso atteggiamento di rigidità per quanto riguarda la difesa del territorio.

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  2. tutta la solidarietà al fotografo anche materiale se necessaria
    antonio scilipoti
    noesis2002@tiscali.it

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  3. L'immagine di Messina, alla quale il sindaco tiene cosi tanto, viene lesa dalla foto che lo ritrae sorridente insieme al governatore davanti alle macerie dell'alluvione.....
    Mi chiedo: perchè la "Gazzetta del sud" non ha pubblicato la foto in questione? Ma poi, cosa avranno da ridere questi due personaggi davanti a tanto dolore? Cosa dobbiamo aspettarci da politici che, di fronte ad una sciagura di tali proporzioni, trovano il tempo di posare davanti agli obiettivi dei fotografi? Ma perchè non se ne stanno a casa?

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  4. il sorriso può avere mille sfsccettature, le persone sorridono a volte nelle situazioni in cui devono dare coraggio, ma questo non è un sorriso, è una risata, e non si può ridere con un'espressione che denota tutta la leggerezza del modo di fare politica di questi "elementi" sopra alle macerie di una città, non si può ridere avendo il sospetto di camminare sopra una vittima, sopra a dei resti di vita...sono scandalosi sono veramente scandalosi.non ci sono parole.Vorrei esprimere tutta la solidarietà possibile al fotografo e aggiungere che quella già poca credibilità che avevano(e non certo per me) se la sono fottuta del tutto.

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  5. Ivan Tornesi
    Io ci sono stato a Giampilieri e credo di poter dire che quei due siano riusciti a cogliere da quei luoghi l' unica emozione che umanamente non poteva essere colta, quella della risata.
    Ma questo è uno stile ormai consolidato dell' attuale classe politica di governo che ha il suo più alto rappresentante in Silvio Berlusconi.
    Ad Enrico va tutta la mia solidarietà e il mio sostegno.

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  6. Completa solidarietà all'amico Enrico Di Giacomo di cui approvo completamente la nota a seguito della presa di posizione dei personaggi in questione, sulla vicenda della foto che, a mio giudizio, è "l'evidente frutto di una ripresa fotografica reale fatta sul posto". Osservate la luce sul viso. Scaricate la foto e ingranditela al massimo.
    Dov'è l'incollatura? nei corpi? nei volti?
    Impossibile. Qualunque perito confermerà la foto essere veritiera.
    Ma nn è questo il punto come già Enrico ha affermato.
    Un momento di rilassamento, può esserci, ci stà (come dice Checco Zalone!), ma uscire con queste trovate ridicole del fotomontaggio!

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  7. io non credo che un momento di rilassamento l'abbiano avuto ne i parenti delle vittime, ne i volontari che hanno tirato fuori i corpi senza vita dal fango...loro su cosa si stavano rilassando.....no non era il caso.

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  8. La foto è reale e lo sappiamo tutti che è lo specchio della verità eppure ancora mi chiedo perchè se Enrico Di Giacomo è tanto onesto girava sempre con il tenente Santagati dell annona che ne combinava di tutti i colori assieme al tenente Romeo??ma....

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