L'immagine sbiadita di una città sbiadita dove, malgrado tutto, c'è ancora chi lotta per essere un'anima viva.

mercoledì 6 maggio 2009

Su compagni, nient’altro da dire sul divorzio dell’incubo che ogni notte, dal 1994, viene a trovarvi? Di Carmelo Franzò

Ieri l’ho visto il vostro incubo. L’ho visto da Bruno Vespa, sprofondato nel poltronone del confessionale di Rai Uno. L’ho visto parlare di figli e nipoti, di viaggi e regali, di una storia d’amore che forse è finita. Ho una buona notizia per voi, Compagni. Ho capito che il vostro incubo non sarà più lo stesso. Esisterà solo un Berlusconi pre e un Berlusconi post divorzio. Stavolta al processo dovrà andarci, e questa storia potrebbe si sfiancarlo.

E’ l’unico progetto politico alternativo a Berlusconi? Diffidate.

Le parole spese su questa vicenda saranno presto putride. Anche perché uscite dalla bocca e dalla penna dai sacerdoti della morale altrui.

Repubblica cita Avvenire, divorziati perché traditi o traditori aggrediscono la signora Lario con la stessa veemenza con cui editorialisti attaccano il cacciatore di veline dimenticando che quando possono, con le giovani stagiste, ci provano.

Avevo resistito per tre giorni, imponendomi di non leggere i pruriti di chi sopravvive al crollo delle vendite grazie alle storie che vanno da Cogne a Perugia, da Novi Ligure a Lady D. Poi devo ammettere di essere crollato sotto la spinta dei nuovi moralisti che oggi circolano in questo nuovo millennio più di quanti ieri ne giravano per le chiese. Dimenticando di quel Nazareno che disse anche “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Conosciamo le vite di chi in questi giorni ha scagliato la pietra senza neppure il buon gusto di nascondere la mano, trovando anzi il coraggio di firmare le loro reprimende, i loro ammonimenti. Partono dalla nuova morale che sgorga dalle labbra di Veronica e finisce tra le gambe delle veline. E si propaga nei profili di facebook dove può capitarti di vedere scritto nel profilo delle stesse donne “adottiamo un fisico come quello di Cristiano Ronaldo” con il calciatore milionario ritratto in posa erotica e poi giù il “Berlusconi non è il mio presidente, non è possibile avere un presidente così”. E lo stesso capita nel profilo dei maschietti, quelli che odiano il Berlusconi velinaro invidiandolo a morte o quelli che inveiscono contro la signora Veronica perché ingrata. Ingrata dei soldi o delle corna?

Oggi il quotidiano più autorevole del nostro bel Paese ha dedicato quattro pagine e la prima al divorzio all’italiana però in Tv. Un fondo e poco più a un articolo che ci dice ch eun commesso del senato prenderà 8.000 euro al mese di pensione. Mentre mia zia ne prende meno di mille però dice che è fortunata perché suo marito gli ha lasciato la casa e così non deve andare in ospizio né rivolgersi ai servizi sociali.

Su compagni, qual è la lettura della società italiana di oggi? Raccontatemela e provate a farlo bene. Avete visto i vecchi in fila per il viagra, i giovani che fanno a coltellate per un parcheggio, i giochi dei bambini della play station, le stesse prime pagine dei giornali, le vetrine di un’edicola e di un negozio che vende calze o abbigliamento?

Che piaccia o meno, chi ci sta dentro questa società? Dentro questo Paese che non consente agli italiani di fare i lavori più umili, di fare la spesa all’hard discount senza avere un po’ di vergogna.

Su compagni, Pasolini scriveva nel 1975 l’articolo sulle “lucciole”, Prezzolini per 70 anni ha scritto cose come “Tutto si frantuma. Le grandi idee cadono di fronte a uno spappolamento e disgregamento morale di tutti i centri d’unione”.

E così tutti i grandi moralisti, quelli che però davvero hanno speso una vita per celebrare coerenza, valori. Rispetto ad allora non è cambiata l’Italia, sono cambiati i moralisti. Che sono senza morale. E anche senza idee.

Compagni, attaccarsi alla vicenda Berlusconi –Lario come progetto politico è fuorviante oltre che sbagliato. “Dynasty” ha avuto grande successo negli anni ’80.

E se Avvenire fa il suo mestiere richiamando alla morale cattolica, Repubblica fa ridere richiamando i valori di Avvenire come fosse una morale condivisa. Qui ormai anche la religione è un “bignami” del comportamento, dal quale estrapolare i precetti al momento opportuni.

Non ci sarà più il Medioevo dell’Inquisizione ma siamo in un nuovo Medioevo culturale. Le fazioni non sono più divise per fede ma per convenienza. E forse per questo anche le alleanze sono in continua evoluzione.

Dai Compagni, l’Italia è sempre stata l’Italia, con i suoi giochetti, i suoi trucchi, la sua rigida elasticità. E il mondo politico, come il calcio, le veline, la tv spazzatura, le sfilate, il festival e altre cose amene, è sempre stata così.

La cifra di differenza non è Berlusconi, che questa Italia la rappresenta. Sono i Compagni che hanno scambiato la morale per le figure panini, il post comunismo con il pensiero sturziano confuso dalla nebbia di Ferrara.

Da oggi non leggerò più le cronache della dynasty di Arcore. Quello che succede saranno fatti loro. Compagni, voi fate quello che vi pare.

Io, modestamente, cercherò di capire meglio i problemi dei precari, di cosa faranno le generazioni di veline e velini che perdono la loro corsa alla Tv e non sanno un mestiere, dei cinquantenni per i quali ci sono le confezioni di viagra ma non hanno un lavoro per vivere felici, del perché la globalizzazione ha creato modelli sbagliati a basso profitto, di quello che vorremmo diventasse davvero questo Paese. Non quello di Silvio e Veronica, che vivono la fine di una favola costruita sui loro valori per il loro mondo. Che non è il mio. Io volo basso. Senza farmi troppe illusioni.

Tanto, lo diceva Flaiano “La situazione politica in Italia è grave, ma non è seria”.

5 commenti:

  1. Carmelo ma chi sono questi compagni a cui ti rivolgi?

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  2. Mi piace come ragioni... Vorrei riuscire ad esprimermi come te, perchè ogni volta che qualcuno di questi collezionisti di figurine mi attacca con i suoi "valori" io non riesco a far prevalere la mia idea nella discussione.
    Ahimè...

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  3. eheheheh...
    la colpa è sempre dei compagni...

    speriamo che il 77% di "innamorati" del premier diventi presto 100%, così vedremo cosa sostituirà la parola "compagni" nella identificazione delle "colpe" secolari d'Italia.

    I "compagni" non ascoltano il Paese...

    I "compagni" stanno sempre dietro a Berlusconi

    I "compagni" non vivono in mezzo agli operai

    I "compagni" sono troppo radical-chic

    I "compagni"...

    e basta con questi compagni!!

    Ma poi Compagni de che???

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  4. A me questo avv. Franzò fa venire solo il nervoso. Quale compagni e compagni! Avvocato, il mondo non è la televisione. Questa frase di Flaiano, poi, trita e ritrita, ce la poteva risparmiare. Dopo la rovina a cui ci ha portato questo ragionamento in Italia, nei secoli. Altro che Flaiano: la situazione è gravissima e ci vuole serietà. E non ci vuole altro, come dicono a Palermo.

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  5. e allora, forza con questi nervi. dai. scaldati anche tu, o forse preferisci usi il lei. scaldati e cambia questa italia. sei già in cammino, ma tre righe sono poche. scrivi, vomita. il disgusto non basta più. hai ragione flaiano non basta più a consolarci, pasolini non basta più, sciascia non basta più, moretti non basta più, è perchè ci vuole adesso la tua indignazione. ma devi essere forte, devi essere determinata, devi impegnarti, scrivere, girare, parlare con la gente, convincili tu gli italiani, gli europei, gli occidentali, che siamo tutti sulla strada sbagliata. forza. unisciti. io sono già in trincea. io ho già spento il televisore e chiuso i giornali. parlo con la gente, giro, cerco di osservare e capire. ti aspettavo, alessandra. e non sono avvocato e di come dicono a Palermo non me ne frega niente perchè è da anni che non capisco cosa ci vuole e quindi non saprei cosa non ci vuole altro. ma grazie al tuo post mi sento meno solo.

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